Il simulatore funziona come un’intera divisione
Grazie a un nuovo simulatore, la scuola per le Operazioni Elettroniche 64 di Jassbach può ricreare unità nemiche verosimili nello spazio elettromagnetico senza interferire con altre reti di radiocomunicazione. Il suo contributo è importante per rafforzare la capacità di difesa.
Testo: Comunicazione Difesa, David Marquis
Foto: VBS/DDPS, Lorena Castelberg
Video: VBS/DDPS, Lorena Castelberg
Nelle operazioni di guerra moderne nessun nemico può rinunciare all’uso della radio o evitare di trasmettere segnali elettromagnetici. Il compito di rilevare ed eventualmente interferire con i segnali del nemico nello spazio elettromagnetico ricade sulle specialiste e sugli specialisti in condotta della guerra elettronica (CGE) del Comando Ciber. I militari delle divisioni CGE sono addestrati a Jassbach nella scuola per le Operazioni Elettroniche 64 del Comando Istruzione.
Un passo importante per il futuro
Il maggiore di stato maggiore generale Michel Bondallaz e l’istruttore Alain Zeller del team di simulazione di Jassbach sono concordi nell’affermare che il nuovo simulatore rappresenti un progresso decisivo per l’addestramento all’uso del sistema integrato d’esplorazione e d’emissione radio (IFASS) appena rinnovato. «Il simulatore è in grado di replicare le unità nemiche fino alle dimensioni di una divisione», spiega Zeller. In precedenza le esercitazioni erano condotte mandando fisicamente dei reparti sul terreno oppure immettendo nel sistema le registrazioni relative ad attività passate.
Minuti al posto di giorni
L’impiego di sistemi reali può richiedere anche più giorni. «Il simulatore è in grado di ricreare scenari virtuali sulla base di storyboard. Una volta preparati, gli storyboard possono essere caricati in pochi minuti», continua Zeller. A quel punto un sergente maggiore tecnico della milizia, ad esempio, può avviare la simulazione senza bisogno del personale professionista.
Esercitazioni su tutte le frequenze
«Le potenzialità del nostro simulatore permettono di risparmiare tantissimo tempo. Un tempo che possiamo dedicare così ad addestramenti più mirati» afferma Alain Zeller. Ma il risparmio di tempo non è l’unico vantaggio. «Il simulatore permette di svolgere attività di esplorazione e disturbo su tutte le frequenze, come non si può invece fare in situazioni reali a causa di restrizioni di tipo giuridico», sottolinea il maggiore di stato maggiore generale Bondallaz. E aggiunge: «In futuro vogliamo collegare in rete il nostro simulatore con altri, per istruire comandanti e stati maggiori sullo spazio d’azione elettromagnetico».
Simulando si risparmiano risorse
Bondallaz sottolinea che il simulatore protegge anche l’ambiente: «Nei sistemi reali il nemico deve essere rappresentato sul terreno da numerosi mezzi anche pesanti e da stazioni radio che sono spesso alimentate da generatori. Tutto questo non è più necessario».
Al servizio della capacità di difesa
Il simulatore di Jassbach sarà destinato principalmente a un uso stazionario durante l’istruzione di base alla funzione (IBF) della scuola reclute. Tuttavia è disponibile anche una variante mobile che servirà principalmente per le formazioni CR. Alain Zeller spiega che «nell’ambito dell’addestramento specifico per un intervento imminente, il simulatore ci permette di modellare diversi scenari di esercitazione». In questo senso, il simulatore promuove la capacità di difesa.


